La questione di genere nella magistratura

ITALIA: MAGISTRATURA E GENERE

2022

Giudicedonna.it, Trimestrale dell'Associazione Donne Magistrato Italiane, ANNO 8 - NUMERO 2/2022.

«In prossimità delle elezioni per il rinnovo del CSM, che si annunciano come un vero banco di prova del nuovo sistema introdotto dalla Riforma Cartabia, la Redazione ha inteso promuovere un dibattito tra le 40 candidate sulla questione di genere e sulla sua rilevanza nel funzionamento dell’organo di autogoverno e più in generale nelle scelte di politica giudiziaria e nella organizzazione degli uffici. Per concentrare il dibattito sulle questioni di parità che più da vicino riguardano e coinvolgono le donne  ... »
In Italia, il numero delle donne in magistratura è ormai superiore a quello degli uomini. Ma il gap delle donne continua ad essere significativo in tema di conferimento di incarichi direttivi e semidirettivi. La Riforma Cartabia ha introdotto tra le altre cose il presupposto di un egual numero di candidate e candidati di ciascun sesso per il Consiglio della Magistratura, candidate e candidati estratti a sorte.
Nei vari contributi del numero 2/2022 della rivista giudicedonna.it, vengono affrontate numerose tematiche legate al genere, dalla discussione su pari opportunità versus parità di risultato, la conciliabilità lavoro-famiglia con relative difficoltà di spostamento e limiti di tempo, ai criteri di valutazione ecc.
Gabriella Maria TAVANO, in magistratura dal 1991, attualmente Sostituta Procuratrice della Repubblica di Bologna scrive: «È il sistema che deve cambiare, non noi.» Dobbiamo fare in modo che nel CSM abbiano spazio approcci anche linguistici diversi, che si aprano nuovi orizzonti di valutazione, non più o non solo legati ai vecchi schemi, che si impari da noi, dalle nostre vite, che dovranno essere spunto di riflessione e di serrato dibattito, per creare altri parametri di giudizio di noi e del nostro lavoro.
Se in un periodo più o meno lungo della mia vita, non ho avuto il tempo per strutturare il mio lavoro al fine di carriera (perché così funziona), mi deve esser data la possibilità di farlo in seguito.
Per giungere finalmente ad una visione condivisa del «potere», che torni ad essere servizio fin dal momento di inizio della sua aspettativa. Io non devo rubare il tempo per mettermi al servizio della mia casa più grande, la Magistratura.
È il sistema che deve cambiare. Non noi.»
 
Accesso diretto all’ultimo numero del trimestrale: giudicedonna.it

Gender Law Newsletter 2022#04, 01.12.2022