Adozione internazionale da parte di persone non coniugate e discrasie con le adozioni nazionali
ITALIA: ADOZIONE INTERNAZIONALE DEI SINGLE
Commenti alla sentenza 33/2025 della Corte costituzionale:
Valeria MONTARULI, La Corte costituzionale licenzia l’adozione internazionale dei single. Il lungo silenzio del legislatore, giudicedonna.it, 2025/2
Caterina MURGO, La persona single e l’adozione dei minori stranieri: obiettivo famiglia, GenIUS, 29 luglio 2025
Impedire a persone non coniugate di presentare una dichiarazione di disponibilità all’adozione internazionale è anticostituzionale in relazione anche all’art. 8 CEDU – riflessioni sulla famiglia che cambia.
Secondo l’art. 6 della Convenzione europea sull’adozione dei minori del 24 aprile 1967, “La legislazione può permettere l’adozione soltanto da parte di due persone unite in matrimonio, che vi procedono simultaneamente o successivamente, oppure da parte d’un unico adottante”. Due articoli commentano la sentenza n. 33/2025 della Corte costituzionale italiana, secondo cui il fatto che una persona non coniugata residente in Italia non possa ottenere la dichiarazione di idoneità all’adozione internazionale è in contrasto con gli artt. 2 (diritto della personalità) e 117 Cost., quest’ultimo in relazione all’art. 8 CEDU. Nel relativo comunicato stampa del 21 marzo 2025, la Corte scrive: “La disciplina dichiarata illegittima comprimeva, infatti, in modo sproporzionato l’interesse dell’aspirante genitore a rendersi disponibile rispetto a un istituto, qual è l’adozione, ispirato a un principio di solidarietà sociale a tutela del minore”.
Nell’articolo apparso su giudicedonne.it 2/2025, Valeria Montaruli evidenzia come la sentenza si inserisce nella rapida evoluzione dei modelli familiari, ma crea evidenti contraddizioni dal momento che le adozioni (ordinarie) nazionali sono riservate alle coppie coniugate, e rimangono inaccessibili a persone singole, a persone in unione civile dello stesso sesso e in generale a persone non coniugate anche se conviventi stabilmente.
Invoca quindi una revisione legislativa.
Da parte sua, Caterina Murgo su GenIus, dopo un accenno alle luci ed ombre delle adozioni internazionali e delle regole introdotte per evitare “processi di sfruttamento da parte dei Paesi c.d. evoluti a danno delle popolazioni di Stati e territori a forte rischio di povertà”, ricorda come solo il codice del 1967 ha introdotto il presupposto del coniugio tra i requisiti degli adottanti ed espone le relative discussioni ed eccezioni. Ripercorre poi i mutamenti dei modelli di famiglia e le novelle legislative intercorse negli ultimi decenni: “Le riflessioni giuridiche sui modelli familiari rappresentano uno degli aspetti di maggiore vivacità del diritto civile: il passaggio dall’isola all’arcipelago, dall’unità alla complessità, dalla staticità al movimento ha segnato il diritto della famiglia, costretto tra il tentativo d’inseguire il costume sociale nel suo divenire e la tutela dei diritti dei singoli nel contesto familiare”. Discute poi la tensione tra la determinazione a costituire una famiglia con figli tra le declinazioni del diritto ad autodeterminarsi e l’interesse del minore a “un circuito familiare idoneo al soddisfacimento delle esigenze di una personalità in crescita”, circuito di cui fanno parte i genitori, ma anche – per esempio – gli ascendenti.
Anche secondo questa autrice, la sentenza apre nuovi scenari: “Qualora, infatti, si affermi che non risponde a un interesse necessario della società e del sistema attuale vietare la dichiarazione di disponibilità all’adozione da parte di persone con stato libero, l’ambito applicativo di tale statuizione non può essere limitato in considerazione della nazionalità o provenienza geografica del minore da adottare”. La sentenza commentata viene infine messa in relazione con la giurisprudenza relativa alla procreazione medicalmente assistita, che pone questioni per certi versi simili in relazione all’accesso a tali tecniche da parte di persone non coniugate.
Accesso diretto all’articolo di Valeria Montaruli (http://www.giudicedonna.it)
Accesso diretto all’articolo di Caterina Murgo (https://www.geniusreview.eu)
Accesso diretto alla sentenza 33/2025 della Corte costituzionale (https://www.cortecostituzionale.it)