Femminismo giuridico - Una riflessione

ITALIA: FEMMINISMO GIURIDICO

2019

Chiara CALORI, sul blog Iphitalia
La laureanda in giurisprudenza e filosofia del diritto Chiara Calori si riferisce nel testo ad un libro pubblicato pochi mesi fa con il titolo: "Femminismo Giuridico", edito da Mondadori Università, 2019, a cura di Anna Simone, Ilaria Boiano e Angela Condello, anche autrici del testo con altre, che è stato presentato nella Newsletter 2019#3. Calori dedica il suo commento all'ampliamento dell'approccio al diritto introdotto nella pubblicazione: "Nel femminismo giuridico il diritto è collocato in una rete più ampia, che lo mette in comunicazione con elementi apparentemente molto lontani dal mondo giuridico, vale a dire altri saperi e altre pratiche, in primis quelli del corpo e quelle dell’esperienza reale. Così, è impensabile non partire dal corpo per ragionare in termini giuridici sui temi della sessualità femminile e dell’aborto, come è necessario restare sul piano concreto per pensare in termini di differenza (sessuale) ed uguaglianza (sostanziale)."  L'autrice continua andando ancora un passo avanti considerando anche che proprio questo concetto del diritto più largo permetta di riflettere sul linguaggio giuridico: "il linguaggio giuridico, e in particolare la sua recente tendenza ‘totalizzante’, che lo porta a voler intendere e spiegare tutto (o certamente vi aspira). Il diritto è uno dei linguaggi che ci sono a disposizione, le regole giuridiche sono alcune delle regole che guidano la realtà e i rapporti sociali, e nemmeno sono le principali". In conclusione Calori indica la necessità di aspirare ad un diritto "giusto": "Questa è una prima strategia, ce n’è un’altra, altrettanto se non più ambiziosa: si può cioè aspirare ad un diritto giusto. Come dice Anna Simone nel suo saggio su Silvia Niccolai, “persino la legge può divenire giusta”, e lo diventa per le donne “quando le libera” (p. 146). Qui si realizza la fusione tra libertà (femminile) e giustizia, due elementi che vanno insieme e che rappresentano l’obiettivo ultimo, la méta verso cui tendere, nel pensiero di queste giuriste e studiose del diritto. E che ci riporta al punto di partenza, vale a dire alla necessità di ripensare completamente il diritto."
Accesso diretto al commento (iphitalia.org)